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Rassegna giurisprudenziale 12 settembre 2018, a cura di Monica Serra

15.03.2021 | News

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– INFORTUNIO IN ITINERE E USO DELLA BICICLETTA –

Corte di Cassazione, sezione Lavoro, ordinanza 31 agosto 2018 n. 21516

E’ infortunio in itinere quello occorso al dipendente mentre si reca in bicicletta al lavoro, se l’uso del mezzo è “necessitato” dalla mancanza di mezzi pubblici e da problemi di deambulazione.

Quanto alla nozione di “necessitato”, secondo la Cassazione l’utilizzo della bicicletta per recarsi al lavoro è tale non solo quando sia determinato da ragioni di impedimento per la percorrenza a piedi del tragitto da casa al lavoro, non intendendosi soltanto le situazioni in cui l’impossibilità sia assoluta, ma – alla luce dei principi di tutela della dignità della persona (art. 2 Cost.) e della salute (art. 32) – anche le situazioni in cui la deambulazione sia motivo di pena ed eccesso di fatica, oltre che di rischio per l’integrità psicofisica); a queste si aggiungono anche le situazioni in cui (cfr. Cass. n. 7313/2016) “l’uso della bicicletta privata per il tragitto ‘luogo di lavoro abitazione’ può essere consentito secondo un canone di necessità relativa, ragionevolmente valutato in relazione al costume sociale, anche per assicurare un più intenso rapporto con la comunità familiare, e per tutelare l’esigenza di raggiungere in modo riposato e disteso i luoghi di lavoro in funzione di una maggiore gratificazione dell’attività ivi svolta“.

E’ invece escluso il c.d. rischio elettivo, ossia quello estraneo e non attinente all’attività lavorativa ma dovuto ad una scelta arbitraria del dipendente, che crei ed affronti volutamente, in base a ragioni o ad impulsi personali, una situazione diversa da quella ad essa inerente.

– DELIBERA DI ESCLUSIONE DEL SOCIO LAVORATORE –

Corte di Cassazione, sezione Lavoro, sentenza 18 luglio 2018 n. 19090

Nel rapporto di lavoro del socio di cooperativa, per quanto riguarda il requisito di specificità delle ragioni di esclusione dalla compagine sociale, sono applicabili i principi giurisprudenziali dettati in tema di contestazione disciplinare.

Infatti la contestazione disciplinare, così come in via analogica la delibera di esclusione del socio, non deve rispecchiare i rigidi canoni che nel processo penale presiedono alla formulazione dell’accusa, ma si uniforma ai principi di correttezza del rapporto interpersonale, ed è finalizzata alla esclusiva soddisfazione dell’interesse dell’incolpato a poter esercitare pienamente il proprio diritto di difesa.

– SCISSIONE SOCIETARIA ED ELUSIONE DELLA DISCIPLINA IN TEMA DI LICENZIAMENTI COLLETTIVI –

Corte di Cassazione, sezione Lavoro, sentenza 26 luglio 2018 n. 19863

Il contratto stipulato in frode alla legge ex 1344 cod. civ. consiste nel fatto che, attraverso normali e leciti accordi contrattuali, le parti raggiungono un risultato illecito, e ciò attraverso l’abuso del mezzo e la distorsione della sua funzione originaria.

Ciò premesso, la scissione societaria integra un contratto stipulato in frode alla legge (per elusione della disciplina sui licenziamenti collettivi) quando i dipendenti delle società risultanti dall’operazione societaria vengano licenziati per giustificato motivo oggettivo in misura superiore a cinque nell’arco di 120 giorni, dopo aver continuato a svolgere indistintamente le stesse mansioni e avvalendosi delle stesse attrezzature nello stesso luogo pre-scissione e ricevendo direttive indistintamente dai superiori gerarchici delle varie società.

– NOTIFICHE TELEMATICHE –

Corte di Cassazione, sezione Lavoro, sentenza 30 agosto 2018 n. 21445

Tornando sul tema delle notifiche telematiche effettuate dopo le ore 21 la Corte di Cassazione ha precisato che se la notifica è eseguita dopo le 21 si considera perfezionata alle 7 del giorno successivo, mentre se è eseguita prima delle 21 ma consegnata dopo si perfeziona il giorno dell’invio.

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