Due casi recentemente decisi dalla Corte di Cassazione riportano al centro della discussione il tema dei rapporti tra le condotte persecutorie (principalmente mobbing e straining) e lo stress lavorativo.
La Cassazione, in due differenti pronunce, afferma che il mobbing e lo straining “hanno natura medico-legale e non rivestono autonoma rilevanza ai fini giuridici”, essendo utili soltanto “a identificare comportamenti che si pongono in contrasto con l’art. 2087 c.c. e con la normativa in materia di tutela della salute negli ambienti di lavoro”.
Su “il Giuslavorista” – portale telematico di Giuffré Francis Lefevre, il commento su di Annalisa Rosiello e del collega Domenico Tambasco.